Cari lettori, il mio viaggio continua.
Da Parma prendo un treno direzione Piacenza-Voghera-Tortona.
In meno di 3 ore arrivo a Tortona dove mi aspetta la mia amica S.Y.
Saliamo in macchina e raggiungiamo Valenza conosciuta come la città dell’oro. Mi trovo ancora in Italia e sono ospite da un’amica nativa del Sahara.
Per un attimo perdo l’orientamento e inizio a sognare il Marocco, uno dei viaggi che desidero fare in futuro.
S.Y.nasce a Rissani, nel deserto, a 4 anni si trasferisce in Italia, e vi resta per amore, la sua famiglia dopo tanti anni ritorna in Marocco precisamente a Meknes.
Meknes è la seconda casa di S.Y.
Io e lei passiamo la serata sedute su un divano stile arabo a degustare un tea marocchino (tea nero con menta) e non perdo l’occasione per farmi raccontare qualcosa del suo paese di origine; lei ha viaggiato per tutto il Marocco.
La prima cosa che mi dice per è: Meknes è una delle città imperialei del Marocco a circa 130 Km dalla capitale Rabat.
Chiedo a S.Y. cosa bisogna necessariamente visitare a Meknes; lei mi parla subito del Souk, un mercato aperto tutti i giorni, dalla mattina presto fino alla sera tardi.
Il Souk
S.Y. ci tiene a precisare che essendo il Venerdì, per i paesi arabi, una giornata sacra, non stupitevi se in questo giorno il Souk appare assolutamente vuoto.
Il mercato è gigante, lì si trova di tutto: vestiti, cibo, elettrodomestici. Dentro il Souk c’è una piazzetta simile alla piazza di Marrakech, dove si può assistere a varie esibizioni di estrazione araba, tipico è il beduino che suona il flauto
Rimanendo in tema religioso davanti il Souk sorge la Moschea Medersa Bou in prossimità della Bab Mansour la magnifica porta simbolo della città di Meknes.
Bab Mansour
La Bab ( in arabo porta) Mansour è la porta più bella di Meknes, fu costruita da Mansour Laaley, un architetto cristiano convertito all’Islam nel 1732. Bab Mansour era la porta d’entrata alla città imperiale di Meknes un tempo capitale del Marocco.
Investigando sulla tradizione gastronomica di questa affascinante città vengono nominate le olive (prodotto tipico del luogo).
Al Souk le bancarelle ne documentano l’imponente produzione.
Il piatto tipico è il conosciutissimo Cous Cous, i dolci tipici sono quasi tutti fatti con il miele e le mandorle.
Dolci tipici
S.Y. ci dice che per chi non è amante della cucina araba, che spesso per noi occidentali è troppo speziata, in tutta la città si trovano ristoranti con cucina tipica proveniente da tutto il mondo, ristoranti italiani compresi (proprietà e gestione totalmente italiana).
Passiamo ad un argomento che mi appassiona incredibilmente: l’Hammam.
Hammam
Non so a voi, ma a me viene voglia di partire subito
La mia amica mi dice che per le donne arabe il rito Hamam è essenziale almeno una volta alla settimana; ad ogni angolo della città troverete centri estetici e saloni per la cura dei capelli, i prezzi sono molto bassi.
La tradizione vuole che negli ambienti dedicati al benessere e la cura della persona uomini e donne sono separati, non è una questione religiosa semplicemente un’usanza.
In media l’entrata ad un Hammam costa circa 2 euro, sono esclusi i centri di lusso che raggiungono un prezzo massimo di 50 euro. Dentro l’hammam è possibile pagare un servizio extra: una donna che ti lava.
Durante il lavaggio viene utilizzato il tipico sapone arabo “Saboun El Beldi” che aiuta ad asciugare la pelle, successivamente viene passato il tipico guanto arabo per l’esfoliazione della pelle. Mi raccomando non dimenticate di comprare sapone e guanto, troverete tutto nel Souk, costa pochissimo.
Guanto arabo
Trovare un Hammam in città non sarà difficile, ne esistono tantissimi.
Sono incuriosita dalla vita notturna di Meknes, chiamiamo anche il fratello minore di S.Y., entrambi ci dicono che non c’è un locale specifico dove passare la serata, le strade sono piene di locali, aperti fino a tarda notte.
All’interno dei locali , dopo cena, è possibile fumare l’Arghilè
Chiedo cosa mettono dentro l’arghilè, mi dicono che solitamente dentro vengono inseriti aromi fruttati, dalla fragola alla mela, ma alle volte è meglio informarsi, è abitudine inserire ” altre robbette” piuttosto che la frutta.
Siamo molto stanche ci prepariamo per una visita nella provincia di Alessandria, salutiamo il nostro informatore in Marocco e andiamo a letto.
Vorrei concludere con un’informazione che S.Y. tiene a farci sapere: il Marocco non è un altro paese arabo caratterizzato dalle discriminazioni sulle donne.
Da quando governa il nuovo Re le cose sono migliorate, il Marocco si è avviato verso un processo di modernizzazione.
A testimonianza di ciò S.Y. ci lascia l’immagine della bellissima moglie del re con i suoi lunghissimi capelli ricci rossi, che è solita lasciar sciolti (non porta il velo).
Infine diciamo che con la nuova monarchia ci sono più donne in politica in Marocco che in tanti altri paesi del mondo occidentale.
Questa sera mi sembra quasi di aver vissuto dentro le pagine di Mille e Una Notte.
Buona notte! Bonne nuit! Non sognate troppo il Marocco: ANDATECI.