PERCHE’ LO FACCIAMO?
Ho conosciuto Marika al Riot Village del 2010 ( https://marikarossablog.com/2015/05/08/vacanza-anti-crisi-salento-clicca-qui-e-scopri-il-riot-village-2015/)
Da allora ci capita ancora chiederci perche’ siamo continuamente travolti dal desiderio di viaggiare.
Sentiamo il bisogno di interrogarci perché sono in tanti sempre pronti a ricordarci che viaggiare non è necessario, che occorre concentrarsi sulle sicurezze che dovrebbero garantirci una vita “regolare”. Ora, al di là del fatto che le priorità sono sempre qualcosa di strettamente personale questa è l’ impostazione di chi non si è mai innamorato del viaggio.
Confondere il viaggio con la vacanza è un errore madornale. La vacanza, sia essa per puro relax o per divertimento, è un’esperienza legata all’evasione dalla quotidianità, ma difficilmente ti cambia. La forza del viaggio, invece, è proprio nella possibilità di farti conoscere cose, luoghi e persone in grado di cambiarti, farti pensare. Il vacanziere parte con una bagaglio pieno di stress e di ordinarietà da svuotare e lasciare nel posto in cui arriva, il viaggiatore, invece, parte con un bagaglio vuoto desideroso di riempirlo attraverso la conoscenza.
In viaggio si abbandonano le proprie certezze (e può succedere di abbandonare anche le proprie comodità) e ci si apre al confronto, al destino (spesso benevolo, ma non sempre!). Il risultato di un buon viaggio sapete qual è di solito? La stanchezza. E questo perché sei costantemente alla ricerca del posto autentico, del sentiero non ancora battuto e, soprattutto, affamato di persone: delle loro abitudini, delle loro idee, dei loro volti che raccontano la vita.
In fin dei conti viaggiare è un’arte e si affina con le esperienze. E’ un’arte ribelle che va contro i nostri limiti spazio temporali. È un’arte allo stesso tempo pedagogica perché ci insegna sentirci un po’ meno il centro del mondo, a riconoscere me stesso nell’altro, a riscoprire tracce di umanità perduta.
Il viaggio però è anche un concetto che va al di là del mero spostarsi da un luogo all’altro. Il viaggio è prima di tutto è un atteggiamento. È lo sconfinamento dell’ordinario, è perdersi tra i prati non seguendo il percorso tracciato, con quella sensazione agrodolce che sempre accompagna il piacere della scoperta e la consapevolezza che non tutto ciò che vorremmo (almeno materialmente) potrà venir via con noi.
Al ritorno ci ritroveremo ad aver collezionato un altro quadro, un altro racconto di cui siamo i protagonisti. Il resto e’ attesa per la prossima opera mentre veniamo assaliti dalla “sindrome di wanderlust”.
“L’abitudine e la fissita’ degli atteggiamenti mentali ottundono i sensi e nascondono la vera natura delle cose “. B.Chatwin
Firmato
Jack Sparrow
Buona serata da NOMADELANDIA 😊