L’UOMO ALLO SPECCHIO NON SEI TU ( Il potere del viaggio)

L’UOMO ALLO SPECCHIO NON SEI TU ( Il potere del viaggio)
donna allo specchio
Paul Delvaux  XX secolo,  i surrealisti tutto possono
Una generazione cresciuta davanti allo specchio.
Ci hanno insegnato ad essere i migliori: gli studi, l’università, il master, il dottorato, i soldi e la carriera. Ci hanno detto che per essere i migliori bisogna sacrificarsi tanto, bisogna soffrire e poi finalmente apparire. Anni di attese con l’illusione di dover conquistare una felicità che prima o poi arriverà. Ma nessuno ci hai mai detto che arrivati in cima saremo soli e cadere dall’alto fa davvero molto male.
Toccare le nuvole è cosa impossibile.
I girovaghi sono solo dei poveri sfigati senza meta, degli zingari pigri e svogliati senza ambizioni. Nessuno ci ha mai detto che l’unica conquista nella vita è la libertà, ma la libertà in questa società moderna non ci appartiene.
Nelle vostre città le uniche cose che brillano sono i diamanti, ma i vostri occhi?
Sono sempre stata incontentabile, non mi sono mai fermata da nessuna parte, ho sempre ricercato la felicità altrove. Avevo sempre l’impressione di dovermi mettere in viaggio per trovarla.
Il senso di solitudine è sempre stato parte di me.
Ho girovagato da nord a sud, da est a ovest, attraversato oceani, ho visto la bellezza nelle foreste di posti lontanissimi e silenziosi, mi sono innamorata della semplicità dei popoli poveri.
Il viaggio non è la vacanza e il divertimento, il viaggio è la scoperta, il cambiamento, l’apertura!!!
Il viaggio è osservare ogni nuova cosa con stupore.
L’unica cosa che si rivela brillante ai miei occhi è l’acqua del mare, il movimento dorato delle onde, dove io ho perso e ritrovato più volte me stessa. Mi sono persa in un’isola, ho vissuto di felicità… non so spiegarvi cosa fosse quell’energia.
Mi sono guardata allo specchio e ho finalmente visto me stessa.
Non avevo bisogno di nulla. Camminavo tutto il giorno a piedi nudi, mangiavo frutta fresca, andavo in giro in bicicletta tra un uliveto e l’altro. L’odore del mare Egeo mi cullava nelle notti in cui mi addormentavo nella terrazza davanti la spiaggia. Poi però un giorno mi sono svegliata in una delle vostre città: il rumore dei mezzi mi assilla, il cemento mi incupisce, ho riscoperto la tristezza del buio.
Oggi io ti chiedo: uomo moderno ti sei guardato allo specchio? Avevi proprio bisogno di tutto questo per essere felice?
Sei arrivato in cima alla montagna e non hai ancora capito che se ti spogli delle tue vesti e ti togli di dosso quell’aria da dottore ti vedrai meglio e se avrai capito il senso del viaggio potrai dire a te stesso “adesso sono davvero felice”?
Dall’Egeo…
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12 Dicembre 2015 Guarnaccia Marika