Errante di Cala in Cala: la parte selvaggia di Maiorca.

Non ricordo esattamente quando io abbia nutrito il desiderio di visitare l’isola di Maiorca, ma so che sono molto lieta per esserci stata, per aver visitato una terra straordinaria e variegata, che mi ha lasciato dei ricordi e delle immagini mentali meravigliose.

Saranno stati i racconti delle mie amiche, che si sono trasferite lì per la stagione estiva, così,  senza pensarci troppo, sono partita con un volo diretto Basilea-Maiorca, alla scoperta di un’altra isola, questa volta in Spagna, nelle isole Baleari.

Maiorca è la più grande nell’arcipelago delle Baleari, meta gettonatissima da tedeschi e inglesi, che ne invadono le cale da est ad ovest, da nord a sud.

Arrivo a Porto Colom, dove alloggerò per 4 giorni, in tarda notte, un saluto con le amiche e ci dirigiamo subito nella prima spiaggia,  dove è in corso un party a ritmo di musica spagnola, tra un drink e un altro, godiamo della calda aria marina, e tra una chiacchiera e l’altra ci bagniamo i piedi in un mare caldissimo, dove i ragazzi sguazzano per tutta la notte. Ci troviamo esattamente nella spiaggetta di S’Arenal, un posto davvero frequentato di giorno, particolarmente famoso per il buon pescado. Se amate il pesce e volete assaggiare alcune pietanze in stile maiorchino ( prenotate prima), qui troverete quello che state cercando.

Porto Colom al tramonto 

La spiaggia di Es Babo si trova poco prima della spiaggia di S’Arenal, quella che la mia amica ha soprannominato : la spiaggetta delle conchiglie  ( qui si possono trovare della conchigliette colorate di rara bellezza). 

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La notte è ancora giovane sull’isola di Maiorca, ma noi avventurieri instancabili, già felici per il solo fatto di poter godere dell’aria di mare, decidiamo di dormire un  pò, per poter scoprire le bellezze dell’isola il giorno successivo.

La parte vecchia di Porto Colom

Ecco il pacifico villaggio di pescatori in stile maiorchino, vale la pena fare un giro nella pittoresca parte antica del villaggio dove sorgono delle piccole e graziose casette colorate.

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Il primo giorno, dopo una buona colazione, siamo pronti per dare seguito a questo viaggio appena iniziato.

Prendiamo una macchina in affitto in una delle tante agenzie presenti a Porto Colom, e ci avviamo verso la capitale: Palma di Maiorca.

 

Ci rendiamo conto di essere arrivati a Palma, quando dalla strada extraurbana principale ci ritroviamo ai piedi dell’imponente e maestosa Cattedrale di Santa Maria, in spagnolo Catedral Basilica de Santa Maria, costruita nel posto in cui giaceva precedentemente la grande moschea della medina, fatta demolire sotto l’ordine di Giacomo D’aragona.

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Parcheggiamo e impazzite dalla gioia e dalla curiosità, fotografiamo tutti gli angoli di questa magnifica città. Ma noi siamo sfuggite dalla città, per andare a mare e godere di un pò di relax, così decidiamo di pranzare a Cala Gamba ( 20 minuti fuori Maiorca), dove troviamo un ristorantino accogliente con terrazza sul mare, gestito tra l’altro da un cuoco ischitano, che stranamente non ci fa pentire di aver scelto di mangiare la pizza all’estero.

Cala Gamba

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Cala La Gamba è una caletta molto graziosa, sulla spiaggia si trovano i caratteristici ombrelloni in paglia, ma il posto non soddisfa propriamente i nostri gusti, così risaliamo in macchina alla scoperta di Port de Soller.

La strada è lunga ( 1 ora circa da Palma) e noi ci godiamo i panorami imponenti, dal mare alla montagna, km e km ai piedi della Serra de Tramuntana ( patrimonio dell’umanità dell’UNESCO).

Se c’è una reale motivazione per la quale tornerei a Maiorca, quella è certamente Cala S’Almunia.

Ricordo ancora:

ai nostri piedi la caletta di acqua cristallina, color verde smeraldo con sfumature turchesi, a destre le rocce immense sulle quali sbattono dolcemente le onde del mare, a sinistra un graziosissimo villaggio in stile mediterraneo, con le casette basse, costruite con pietra grezza, alla quale la natura ha poi donato piante grasse e  numerosi cactus che ne adornano le pareti. Ai piedi delle case, sorge una piccolissima spiaggia, dove giaciono arenate delle vecchie barchette colorate, il tutto illuminato da un sole ormai al tramonto che ci regala decine di sfumature travolgenti.

Infiltrandoci nell’intimità del villaggio , scopriamo che qualcuno abita ancora in una di quelle case, e proseguendo ci ritroviamo di fronte ad altre rocce giganti che formano delle vere e proprie sculture dalle variegate forme.

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Sopra questo spettacolare scenario, i gabbiani danzano, diventando i protagonisti delle nostre foto.

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In un angolo del villaggio, ritroviamo una vecchia sedia con su una scritta, quasi sbiadita, che ci indica la strada che ci condurrà a Calò Des Moro

Ci avventuriamo per sentieri selvaggi infestati dalla macchia mediterranea e inebriati dai profumi di erbe aromatiche, arriviamo finalmente in un’altra cala, la più spettacolare tra le cale: Calò des Moro.

Scendiamo tramite dei gradini ripidi a strapiombo sul mare, con una vista spettacolare che ci attrae fatalmente. Alle nostre spalle abbiamo le grotte di argilla rossa che sembrano quasi dei Gran Canyon e di fronte ci ritroviamo la spiaggia con la sabbia color argento.

L’acqua ha un colore unico, sembra l’acqua di una piscina artificiale, all’orizzonte altre rocce giganti, adornate da una forte vegetazione dalle sfumature gialle e verdi.

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Posso ben dire che mi trovo in uno dei posti piu’ belli al mondo.

Richiamata dalla spuma del mare che mi accarezza i piedi, mi immergo nelle acque azzurre, e mi godo un’indimenticabile nuotata tra le numerose grotte che si aprono a destra e a sinistra della cala.

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Coccolata dai cristalli di acqua marina di Calò des Moro, il sole è ormai calato del tutto e lascia spazio alla narcisa luna che dona al mare delle tonalità più intense.

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Non importa da quale prospettiva la guardi, Calò des Moro, è uno dei posti più belli io abbia mai visto. Lei, ancora selvaggia e, ancora, fortunatamente incontaminata, ci ha regalato dei momenti da sogno e ci ha fatto desiderare di rimanere lì per sempre.

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A Calò des Moro le preoccupazioni e le cose appartenenti alla vita quotidiana si annullano, e in un attimo, di fronte a tanta bellezza, realizzi che non abbiamo bisogno di nulla, che la natura non ha bisogno di ritocchi, è perfetta così come è.

Felici e immensamente ripagati, per le spettacolari viste delle quali abbiamo goduto in questa giornata, ci dirigiamo in uno dei tanti ristorantini della vivacissima Cala D’Or, dove ci concediamo una cena a base di Tapas ( prosciutto di Jabugo, polpo alla Gallega, patatas bravas, tumbet, calamari all’Andaluza, pimientos de padron).

 

Altri posti meravigliosi si aggiungono alla lista dei miei viaggi, delle spiagge visitate, e dei posti incantevoli nei quali ritornare, ma il viaggio non è ancora finito, tante altre cose devono essere vissute e scoperte.

Il giorno successivo, felici, ripartiamo in macchina, questa volta alla scoperta delle Grotte del Drach in spagnolo Cuevas del Drach.

 

Le grotte si aprono a mezzo chilometro dal mare, sulla riva sud-est dell’Isola di Maiorca, in mezzo al Mediterraneo spagnolo. Si trovano al limite del municipio di Manacor, e l’ampio parco che le ricopre chiude la zona ovest di Porto Cristo, nome legato al prestigio di queste caverne eccezionali, che bisogna visitare come un appuntamento del turismo universale da non dimenticare.

Le Grotte del Drach, sono dei paradisi sotterranei, formate da migliaia di stalattiti e stalagmiti, centinaia di colonne, massacri calcarei d’ una grandiosità insospettata, che configurano un paesaggio sotterraneo unico al mondo.

La visita alle grotte, va assaporata lentamente. Ogni cosa, lì dentro, appare irreale. Ci guardiamo attorno continuamente, sorpresi e increduli, e ci rendiamo davvero conto che in natura esistono delle cose eccezionali, che la mente umana non può certamente spiegarsi.

Il momento più emozionante della visita alle Grotte, è stato il finale, quando arrivati in fondo ad una caverna, ci hanno fatto accomodare in un rudimentale anfiteatro, ad un certo punto le luci si sono spente, e delle barche illuminate si dirigevano verso di noi. [La piccola orchestra, su una barchetta orlata di minuscole luci, avanza dal buio assoluto del lago Granduchessa di Toscana ed attraversa tutto il lago Martel agli accordi dell, Alba di Caballero, accompagnata da altre due imbarcazioni pure illuminate che, mentre la barca dei musicisti rimane immobile dietro una delle colonne del Lago, si muovono illuminando gli angoli più delicati di quest’ oreficeria del calcare e dell’acqua, sentendosi lo ” Studio in MI maggiore” di Chopin e ” Lungo” di Haendel. Poi, una volta riunitesi, le tre imbarcazioni torneranno indietro, mentre s’ interpreta la Barcarola di Offembach, pezzo chiave di questo singolare concerto. Il quartetto Drach, interprete unico, durante quarantasette anni è stato diretto dal maestro Jaume Vadell, che diceva di aver dato più trentamila concerti sul lago].

Momenti spettacolari di arte pura dentro le Grotte del Drach.

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Se chiudo gli occhi, mi sembra ancora di sentire la dolce melodia, e di vedere quelle spettacolari immagini.

Cari lettori, se avete una lista con scritte le cose che dovreste fare almeno una volta nella vita, questa è una cosa da aggiungere ai vostri desideri, vi assicuro che sarà un’esperienza davvero toccante.

Approfittatene per visitare Porto Cristo e inoltre fuori le grotte vi consiglio di visitare la piccola e famosa fabbrica di perle, qui dentro vengono create le migliori imitazioni di perle al mondo, all’ interno del laboratorio potrete ammirare i processi di realizzazione del prodotto.

La mia sete di scoperta mi ha portato a visitare più di quindici cale dell’isola di Maiorca in meno di quattro giorni.

A Maiorca ogni cala ha il suo colore, ogni cala ha il suo carattere, ogni cala ha la sua forma.

Cala Estancia

Momenti di pura magia al tramonto

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Cala Esmeralda

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Un buonissimo pranzo con Tapas a Cala Ferrera

 

Cala D’Or e Cala Gran

infine l’affollatissima Cala Sa Nau, Cala Estany, Cala MitjanaCala Romantica e Cala Marcal. 

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L’ isola di Maiorca è molto grande, è ricca di cultura e di storia, di bellezze naturalistiche e di siti da scoprire, noi in quattro giorni abbiamo visitato prevalentemente la parte sud-est dell’isola, c’è ancora molto da scoprire per cui non ci resta altro che ritornare al più presto.

rma Ritengo doveroso ringraziare le mie amiche ” le sorelle Dellavedova”, grazie per l’ospitalità e per la vacanza stupenda e grazie per le informazioni che mi avete fornito su quest’isola meravigliosa, informazioni che hanno contribuito alla realizzazione di questo articolo.

Infine grazie a voi lettori di Nomadelandia e buon viaggio.

Con affetto:                                                                                                Maiorca 2017

Marika